Dio: dimmi, Gabriele
Gabriele: mio Signore, si è verificato un piccolo inconveniente con il software di equa distribuzione degli inconvenienti
D: Di cosa si tratta?
G: eh, quei ragazzi della Norvegia.
D: …
G: è stato il passaggio del backend da Cobol a Java, credo. Ora due di loro sono piantati in quel paesino.. Sai dove facevamo gli esperimenti con le facce?
D: oh si certo, che ridere!
G: potremo organizzare una gara di motoslitte da neve sul fiume!
D: Gabri, sei un vulcano. Ma come ti vengono? Dagli anche un paio di giornate di sole da paura e mettile sul mio conto.
Qui a Kautokeino, e forse in tutto il nord della Norvegia, si parla del sole un po’ come da noi si parla dell’umiditá. Ci sono una ventina di giorni in cui la giornata passa dall’alba al crepuscolo senza che il sole neppure faccia la sua comparsa. Per non parlare delle giornate nuvolose.
Cosí, in primavera, quando le persone si incontrano, puó capitare di sentirle raccontare di aver visto comparire il sole. I primi sono solitamente presi per ciarlatani(“Ma ti giuro, era lui!”), ma mano a mano che il sole comincia a comparire prima per pochi minuti, poi per alcune ore, la gente qui comincia a risvegliarsi dal letargico sonno, e si sente piena di energia. Mentre noi stiamo prendendo i ricostituenti per tirare avanti fino a giugno.
Ieri e oggi a Kautokeino il sole si stagliava fiero, anche se basso e non cosí caldo come il nostro. Il cielo era azzurro si ma veramente azzurro, e le nuvole, tutte all’orizzonte, si erano fatte spettatori dei colori vividi delle case norvegesi, bordate di bianco e tinte di blu mare e rosso mattone.
Oggi io e Silvia siamo andati a vedere la gara di motoslitte da neve sul fiume. Gente da tutta la scandinavia é affluita a Kautokeino per gareggiare. La corsa consiste in un percorso da seguire sul fiume a tutta velocitá e con il gas a manetta. Se sbagli gas, affondi. Uno catalano che vive qui facendo “peintura” e pulizie (si, é assolutamente strano che uno spagnolo viva qui pitturando e facendo pulizie ma no, non gli ho chiesto che cazzo ci fa qui perché ormai non mi stupisco piú di nulla) mi ha detto che nella corsa che fanno in primavera qualcuno muore perché l’acqua é troppo fredda. E io ho detto “Wow!” pensando che forse non era l’espressione piú adeguata.
Domani ci saranno le finali. Manca l’Italia, per cui probabilmente tiferó qualche team svedese. Simpatici i primi 5 minuti, poi siamo andati al supermercato a scegliere con infinita calma un pacchetto di patatine e dei biscotti per la colazione. Mi chiedo ancora se la scelta sia stata corretta.
Al supermercato quando compri una bottiglia o una lattina, ci paghi sopra una corona (12 cent). Poi, quando vieni a riportare il vuoto, lo infili dentro una macchina automatica. La macchina fa girare l’oggetto per verificare che sia cilindrico, e se la lattina é spiegazzata te la rifiuta. Poi ti elargisce uno scontrino con cui alla cassa ti fai dare l’equivalente in corone. Quando ho finito avevo le mani sporche di birra, ma un apposito erogatore di salviette umidificate mi ha fatto prostrare davanti all’evidente superiore civiltá di questo popolo nordico. Da noi credo la gente fabbricherebbe lattine false.
Ora il sole é sceso dietro una collina, e da lí, come una pentola piena d’oro in ebollizione, colora le nuvole soprastanti fino a farle sembrare una catena montuosa in lontananza, le montagne che vanno dall’indaco al viola e le creste che si fanno beffe della pudicizia cromatica vomitando e trasudando tonalitá di rosa, di arancio, di giallo. Terribilmente kitch, ma ti lascia a bocca aperta.
GRANDE.
Caxxo, ma perché scrivi software?
lascia perdere e passa ai libri, AMICO!
Poi quando diventi ricco ricorda di invitarmi in piscina (a patto che tu non ti faccia la villa lassù 🙂 )
saluti
giggi